Agribeauty: la nuova cosmesi green
Beauty green nel settore cosmetico
Agribeauty: la nuova cosmesi green, per il rispetto non solo della pelle, ma anche del Pianeta.
Il mondo della cosmetica sta diventando sempre più ecosostenibile, con scelte etiche e formulazioni che si impegnano a favore dell’ambiente, ampliando il cosiddetto mondo del beauty green.
Dagli scarti alimentari alle bucce di frutta e verdura, gli ingredienti per la cura della pelle arrivano direttamente dall’industria alimentare, limitando la produzione di CO2 e dando vita ad un processo produttivo sostenibile.
Prende il nome di agribeauty, la cosmetica basata sull’utilizzo di principi attivi derivati dai prodotti agroalimentari, in grado di sopperire alle necessità di integrazione di Vitamina E, A e antiossidanti.
Termine legato al concetto di upcycling, che significa: riutilizzare e riciclare per creare un prodotto di maggiore qualità.
Così, l’industria cosmetica fa un altro passo in avanti per il benessere del Pianeta.
A garantire un orientamento sostenibile dei prodotti non è solo più il packaging, bensì il prodotto stesso.
Una tendenza italiana
In Italia, il legame esistente tra alimentazione e cosmetica è sempre più forte già da anni.
Era il 2015 quando ad Expo Milano apparve per la prima volta il brand Orange Fiber. Nata dall’idea di due donne catanesi, oggi è tra le Aziende più riconosciute a livello internazionale per l’impegno nella produzione tessile sostenibile.
Tra i brand moda che hanno utilizzato la “fibra di arance”, anche Salvatore Ferragamo con una collezione esposta al Victoria and Albert Museum di Londra, nell’ambito della mostra Fashioned from Nature…
Se il sistema moda è riuscito a consolidare l’idea che lo scarto è una risorsa, il mondo della bellezza non è da meno.
Lo sanno bene le aziende che lavorano nel settore cosmetico e che si stanno adeguando ai nuovi trend dell’agribeauty.
La tendenza degli italiani è quella di farsi belli utilizzando prodotti naturali.
Proprio per questo motivo negli ultimi anni sono stati avviati iter necessari ad acquisire brevetti per l’estrazione di principi attivi idonei alla produzione di cosmetici da uva e olive, ma anche dalla buccia delle mele…
I prodotti ricavati dai vegetali andrebbero così ad aggiungersi alle creme anti-età alla bava di lumaca, a quella per il corpo alla linfa di vite, dallo scrub allo spumante o ai vinaccioli al bagnoschiuma al latte d’asina, dal gel di uva biologica fino alla crema viso alla ciliegia.
i nuovi ingredienti beauty
Ogni anno in Italia si buttano 12 milioni di tonnellate di prodotti dell’industria agroalimentare.
Si va dalle bucce di pomodoro fino ai rifiuti ottenuti dalla lavorazione dell’olio di oliva, del vino, dei succhi di frutta all’arancia e al pompelmo.
Scarti che, si possono recuperare e riutilizzare in creme, detergenti e altri prodotti cosmetici.
Infatti quasi tutti gli avanzi agroalimentari si prestano molto bene ad essere impiegati come fonte di materie prime in ambito cosmetico.
L’utilizzo degli scarti alimentari, non solo fa bene alla nostra pelle, ma contribuisce al riciclo e al rispetto dell’ambiente.
Uomini e donne di tutte le età, sempre di più, richiedono questi tipi di prodotti cosmetici dalle aziende propense all’innovazione.
Proprio per questo motivo sono sempre più numerose le aziende che acquistano o affittano aziende agricole per controllare direttamente la filiera di produzione o che coltivano piante e frutti nei terreni intorno alla propria azienda per ricavarne gli ingredienti.
In sintesi, si può contribuire alla salvaguardia del Pianeta e all’ecologia industriale, estraendo i potenti principi attivi cosmetici custoditi da bucce, semi e altri prodotti di scarto di frutta e di verdura, abbattendo così anche la mole di rifiuti.
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