Ogni giorno i social propongono nuovi trend beauty: nuove routine, consigli e prodotti che promettono risultati sorprendenti in pochi giorni, ma che potrebbero essere pericolosi.
Infatti dietro molte di queste tendenze si nasconde un rischio reale: quello di compromettere la salute della pelle, soprattutto tra le persone più giovani e facilmente influenzabili.
In questo articolo abbiamo selezionato cinque trend beauty virali che, pur sembrando innocui o persino “cool”, possono rivelarsi inutili o addirittura dannosi. Conoscerli ti aiuta a riconoscerli in cabina e offrire indicazioni corrette alle tue clienti.
1. Abbronzarsi “in sicurezza” controllando l’Indice UV
Una delle tendenze più discusse su TikTok è il cosiddetto “checking the UV”, ovvero controllare l’Indice UV giornaliero per capire quando prendere il sole per abbronzarsi senza scottarsi. Il problema è che molte giovani utenti lo interpretano al contrario: se l’Indice UV è basso, si sentono al sicuro nell’esporsi a lungo al sole senza protezione, convinte che basti evitare le ore centrali per non danneggiare la pelle.
In realtà, l’Indice UV misura il livello di radiazioni ultraviolette in un dato momento e serve proprio per proteggersi, non per pianificare la tintarella. Anche un indice medio può causare danni cumulativi alla pelle, accelerando l’invecchiamento e aumentando il rischio di tumori cutanei. È fondamentale spiegare alle clienti che la protezione solare va applicata tutti i giorni, anche quando il cielo è coperto o il sole sembra “innocuo”.
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2. Pelle effetto glassata: quando il “glazed donut look” irrita
Il trend della “glazed donut skin” — ovvero una pelle iper luminosa, lucida e levigata come una ciambella glassata — ha invaso Instagram e TikTok. Per ottenere questo effetto, molte ragazze sovrappongono più prodotti con attivi potenti: vitamina C, acidi esfolianti, retinolo, oli densi. Ma il risultato, nella maggior parte dei casi, è una barriera cutanea compromessa.
Soprattutto nelle pelli giovani o sensibili, l’uso combinato di questi ingredienti può provocare arrossamenti, desquamazione, irritazioni persistenti o comparsa di impurità. In cabina è importante guidare le clienti verso una routine semplice e mirata, che rispetti le caratteristiche della loro pelle. L’effetto glow può essere ottenuto anche con una detersione adeguata, un buon idratante e trattamenti professionali equilibrati.
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3. Routine antiage nelle preadolescenti: un errore da evitare
Sempre più spesso si vedono bambine di 10–12 anni condividere le loro “GRWM” (Get Ready With Me) mattutine, applicando cosmetici antiage formulati per adulti.
Creme costose, sieri con retinolo, contorno occhi liftanti e perfino acidi esfolianti vengono usati con regolarità da giovanissime, senza alcuna indicazione dermatologica. Secondo uno studio pubblicato su Pediatrics, solo il 26% di queste routine include la protezione solare.
L’utilizzo precoce e scorretto di attivi cosmetici può causare danni alla barriera cutanea, ipersensibilità, dermatiti da contatto e sviluppare un’idea distorta della bellezza.
Le estetiste hanno un ruolo fondamentale: insegnare alle madri e alle giovani clienti che la cura della pelle deve essere commisurata all’età. In questa fase della vita bastano pochi gesti: detersione delicata, idratazione leggera e protezione solare.
4. Sunscreen contouring: il trucco che espone al rischio
Il “contouring con la protezione solare” è una moda che consiste nell’applicare l’SPF solo su alcune zone del viso — come zigomi, naso e fronte — per lasciare scoperti i punti dove si vuole ottenere un “effetto ombra” grazie all’abbronzatura.
Il risultato, secondo chi lo promuove, sarebbe un viso più scolpito, senza trucco.
In realtà, si tratta di uno dei trend beauty più pericolosi. Infatti esporre selettivamente alcune zone del viso al sole, senza protezione, non solo non garantisce un effetto estetico armonico, ma favorisce la comparsa di macchie solari, rughe precoci e danni profondi.
Come estetista, puoi spiegare con chiarezza perché la protezione solare va applicata in modo uniforme, ogni giorno, e perché le asimmetrie di pigmentazione non sono mai un obiettivo da inseguire.
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5. Dismorfia da filtro: quando il problema è l’immagine
L’ultimo trend che merita attenzione non riguarda un prodotto o una routine, ma una dinamica psicologica sempre più diffusa: la cosiddetta filter dysmorphia, o dismorfia da filtro.
Influenzati dalle immagini “perfette” filtrate sui social, molte persone, soprattutto giovani, sviluppano un rapporto distorto con la propria immagine. Iniziano a notare difetti inesistenti, si confrontano costantemente con standard irrealistici e finiscono per richiedere trattamenti estetici inutili o troppo invasivi.
Come professioniste del benessere, è importante riconoscere questi segnali e riportare la cliente alla cura autentica di sé.
Non tutte le richieste vanno assecondate: a volte, serve semplicemente un consiglio onesto e professionale, per aiutare chi abbiamo davanti a riscoprire la propria bellezza reale.
Una riflessione finale
I social sono una fonte infinita di ispirazioni, ma anche di falsi miti e abitudini dannose. Saper distinguere i trend utili da quelli pericolosi è oggi una competenza imprescindibile per ogni estetista. Solo così è possibile offrire un servizio davvero professionale, capace di unire competenza tecnica, sensibilità e senso di responsabilità.
Spero che questo articolo su Trend beauty pericolosi: 5 abitudini da conoscere e sconsigliare ai clienti ti sia stato utile.