Oggi parliamo di cosmetici contenenti PFAS e vediamo cosa cambia, in particolare per la Francia, dal 2026.
In Francia è stata approvata una legge che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di cosmetici contenenti PFAS a partire dal 1° gennaio 2026, insieme ad altri prodotti di consumo come tessili e scioline. La Francia diventa così il Paese europeo con il calendario più stringente sul tema. Mentre a livello UE prosegue in parallelo la proposta di restrizione “di gruppo” sui PFAS coordinata da ECHA, con tappe e consultazioni ancora in corso.
Perché la notizia interessa anche i centri estetici italiani
Per chi gestisce un centro estetico in Italia, la novità francese non è ancora una regola nazionale, ma rappresenta un segnale forte di mercato. I fornitori internazionali tenderanno ad allineare le formule ai divieti francesi per non frammentare le linee; per questo conviene chiedere subito ai partner documentazione aggiornata sulle materie prime, schede tecniche e impegni di phase-out dei PFAS.
La proposta parallela dell’UE
Il legame con Bruxelles è diretto: l’aggiornamento ECHA del 27 agosto 2025 chiarisce la timeline della restrizione europea. Coprirebbe oltre 10.000 sostanze PFAS con periodi transitori differenziati per settore. Anche se i cosmetici non sono il focus unico della proposta, un approccio “di gruppo” riduce il rischio di sostituzioni scorrette e impatta la filiera di packaging, tessuti tecnici e componenti dei device usati in cabina.
Cosa fare ora
Il momento è opportuno per un check operativo. Rivedere l’assortimento cabine e rivendita, mappare le formule “a rischio”, valutare alternative già conformi. È bene anche preparare una comunicazione semplice per la clientela interessata a scelte più sostenibili.
Spero che questo articolo su PFAS nei cosmetici: cosa cambia dal 2026 ti sia stato utile. Rimani aggiornat* su questa e molte altre tematiche 👉🏻 Iscriviti Gratis alla Newsletter