Tra i trend beauty in crescita, i device con microcorrenti per l’home-use stanno guadagnando terreno. C’è un interesse crescente verso modelli come Medicube Age R Booster Pro, NuFACE, ZIIP e Foreo Bear.
Vengono elogiati come strumenti non invasivi con un leggero effetto lifting e sgonfiante, visibile soprattutto sui contorni quando c’è costanza d’uso. Alcuni dermatologi affermano però che il risultato è modesto rispetto ai trattamenti medico-estetici e va mantenuto nel tempo. Possiamo quindi dire che è utile come supporto al trattamento domiciliare ma non come sostituto delle procedure professionali.
Cosa fanno davvero
I device con microcorrenti inviano alla pelle impulsi elettrici debolissimi, simili ai segnali che il corpo usa naturalmente. Questi impulsi raggiungono i muscoli mimici superficiali e ne migliorano il tono in modo delicato, mentre favoriscono microcircolazione e drenaggio: il risultato immediato è un aspetto più “fresh”, con contorni un po’ più definiti e gonfiore leggermente ridotto.
L’effetto è leggero e temporaneo: funziona meglio su edema e lieve perdita di tono, non cancella le rughe profonde e non sostituisce i trattamenti professionali.
EMS e Microcorrenti: non sono la stessa cosa
EMS e microcorrenti non sono sinonimi. Con l’EMS (Electrical Muscle Stimulation) il device eroga impulsi più intensi, pensati per provocare contrazioni muscolari visibili. È una sorta di “palestra elettrica” che lavora in modo meccanico sul muscolo e può dare una sensazione più marcata durante l’uso.
Le microcorrenti, invece, utilizzano impulsi molto deboli (sotto-soglia) che non generano contrazione evidente: agiscono in modo più biostimolante, supportando microcircolazione, drenaggio e una leggera definizione dei contorni con un effetto immediato soft.
Evidenze e aspettative realistiche
Le revisioni e gli studi su dispositivi home-use indicano un buon profilo di sicurezza e benefici leggeri su tono e definizione se l’utilizzo è regolare, con effetti cumulativi ma reversibili: sospendendo l’uso, i risultati tendono a svanire.
La traduzione pratica per il tuo istituto è proporre una routine a casa 3–5 volte a settimana, con gel conduttivo a base acquosa e foto di follow-up per documentare in modo onesto i progressi.
Controindicazioni da ricordare in istituto
Evita di consigliare device con microcorrenti per clienti con pacemaker o defibrillatore impiantato, gravidanza, storia di epilessia o pompe impiantate. Inoltre, vanno usati con cautela in presenza di metalli/impianti nell’area, ferite aperte o infezioni attive. Indirizza sempre i clienti alla lettura del manuale di istruzioni del singolo device e alla richiesta di un parere medico.
Come integrarla nel centro senza hype
Che tu abbia device beauty da rivendita (come Skeen o PMD Beauty) o che una cliente ti chieda un consiglio, è importante essere preparata. La microcorrente a casa va spiegata come trattamento domiciliare di supporto ai tuoi trattamenti professionali, non come scorciatoia ai risultati.
Nel colloquio chiarisci fin da subito aspettative e modalità. Suggerisci un utilizzo costante nei giorni “off” tra una seduta e l’altra, con sessioni di circa 10–15 minuti su aree mirate, 3–5 volte a settimana, sempre con gel conduttivo a base acquosa.
In questo modo la cliente percepisce il device come un rinforzo del percorso in cabina, con risultati leggeri e temporanei che dipendono dalla costanza.
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