Ciao Ragazze,
oggi voglio raccontarvi un pezzettino della mia vita, un percorso duro, difficile e colmo di preccupazioni, che si è felicemente concluso il 30 Maggio di 4 anni fa, con la nascita del mio secondogenito Riccardo.
Vi starete chiedendo cosa c’entri l’Estetica Sociale…bene, sedetevi comode che ve lo racconto.
Ho avuto una gravidanza molto problematica sin dall’inizio. La situazione è peggiorata il 9 Marzo (ero al mio settimo ricovero) e precipitata l’11 Marzo con il mio trasferimento nell’ospedale di un’altra città…ero entrata in travaglio ed ero solo a 26 settimane di gestazione.
Mille esami, ecografie per stimare il peso del mio bimbo, ricovero d’urgenza ed inizio di una terapia per cercare di fermare le contrazioni. Ovviamente obbligata a stare a letto.
Neonatologi, psicologa, parroco dell’ospedale, ginecologi, ostetriche, tutti concentrati sul “mio caso”. Mio marito sempre al mio fianco.
Una mattina però entrano in stanza due visi nuovi (o forse ero un pochino più rilassata e le ho notate…non lo so), due donne che mi guardano e una di loro mi dice:
“Adesso ci facciamo belle per il tuo bambino”
Da quella mattina, ogni mattina (tranne la domenica che non lavoravano) passavano da me queste due anime belle a spronarmi per farmi bella. Hanno detto a mio marito di farmi portare da casa i trucchi, una lima per le unghie, una lametta per depilarmi e le pinzette per le sopracciglia perchè “se arriva Riccardo, ti deve trovare in piena forma”.
Sono stata a letto, senza poter mai scendere, 5 lunghissime settimane e fidatevi se vi dico che avrei tanto voluto lavarmi i capelli, fare una ceretta (faceva caldo in ospedale e avevo pigiami con i pantaloni a pinocchietto e vi giuro che “quelle medicine” mi hanno trasformata in una scimmietta), avrei voluto farmi un refil, avrei voluto coccolarmi un pò ma… non sapevo a chi rivolgermi.
I miei due angeli, non erano estetiste ma OSS (operatrici socio sanitarie) ma sapevano quanto potesse farmi bene curare l’aspetto fisico anche in un momento di preoccupazione come quello che stavo vivendo. Ricordo ancora il giorno dopo la loro prima visita, il primario del reparto che mi disse: “Ti sei truccata, brava! Guarda, sei più solare, il tuo bambino lo sente, vedrai che andrà tutto bene”.
Molte di Voi mi scrivono di voler aiutare le persone in difficoltà ma certi reparti ospedalieri sono “troppo forti” e lo comprendo, ma ricordatevi che ce ne sono molti altri con tante donne che avrebbero bisogno di voi, come me 4 anni fa. I medici sanno quanto una paziente serena, risponda meglio alle terapie e la cura del proprio aspetto fisico, non è un vezzo, ma un modo per predersi cura anche della propria anima. Un modo per ricordarsi che siamo anche donne e non solo pazienti. Aiuta a non farsi travolgere dalla negatività del momento, focalizzando l’attenzione su un altro aspetto di se.
Proponetevi, parlate con il Vostro medico di famiglia o la vostra ginecologa e dite loro che sareste disposte ad offrire le vostre competenze e professionalità anche in reparto.
Il vostro lavoro, l’estetica sociale, deve essere tenuta in considerazione!
p.s. Riccardo è nato quasi a termine, il 30 Maggio appunto e pesava 3.850 gr
La Vostra Valentina