Affitto di poltrona o cabina nel centro estetico: tutto quello che devi sapere

Affitto di poltrona o cabina nel centro estetico: tutto quello che devi sapere

Affitto di poltrona o cabina nel centro estetico: tutto quello che devi sapere

Affittare o prendere in affitto una poltrona o una cabina è un argomento che spesso ritorna nelle nostre chiacchierate, perciò, ho pensato di creare diversi articoli dove vi spiego come funziona, quali sono i vantaggi e le attenzioni da avere quando si sceglie di condividere gli spazi di lavoro. 

Ovviamente è di aiuto sia per chi sceglie di affittare una propria cabina o postazione sia per chi scegli di prenderla in affitto. 

Perché si parla tanto di affitto di poltrona o cabina?

Negli ultimi anni, complice la crisi economica, sempre più centri estetici cercano strategie innovative per far quadrare i conti. Una delle soluzioni che ha iniziato a prendere piede anche in Italia è l’affitto di poltrona o di cabina. 

In pratica, la titolare di un centro estetico concede in affitto a un professionista (in possesso dei requisiti di legge) una postazione o una cabina, dietro pagamento di un canone di locazione. In questo modo, chi prende in affitto lo spazio può lavorare in proprio, ma senza dover sostenere tutti i costi di avvio di un’attività da zero. 

In Italia come funziona?

A differenza di quanto accade altrove, la legge richiede che chi esercita l’attività di estetista debba essere titolare di un’impresa (ditta individuale o società) regolarmente iscritta presso la Camera di Commercio, in possesso dei requisiti professionali (legge 1/1990 per l’estetica). 

Non basta, quindi, avere “solo” la Partita IVA: occorrono locali idonei e l’inquadramento come impresa. Inoltre, non è consentita la collaborazione diretta e continuativa di un professionista esterno che non sia regolarmente inquadrato come impresa. 

I vantaggi dell’affitto di poltrona o cabina

Scegliere di dare in affitto una cabina o una postazione di lavoro o prenderla in affitto, porta con sè dei vantaggi. Ve ne elenco alcuni: 

Per la titolare che decide di dare in affitto una cabina, il primo vantaggio che le si presenta è la riduzione dei costi fissi in quanto può ottimizzare le spese di gestione, recuperando parte dei costi legati all’affitto dei locali, alle utenze, alle attrezzature. 

Altro vantaggio è l’ampliamento del ventaglio di servizi da poter proporre alla clientela, traendone un impatto positivo per entrambe le protagoniste (la titolare che affitta la cabina e la professionista che la prende in affitto). 

Un aspetto positivo per chi decide di prendere in affitto una cabina è la possibilità di lavorare in autonomia in un ambiente già avviato, evitando di sobbarcarsi dall’inizio tutte le spese di avviamento. 

Ultima ma non per importanza, possiamo considerare l’affitto di cabina o poltrona un’arma per contrastare l’abusivismo perché, chi vuole mettersi in proprio può farlo in modo regolare, riducendone il rischio.

Il contratto di locazione

L’affitto di poltrona/cabina si basa su un vero e proprio contratto di affitto, disciplinato dall’art. 1615 del Codice Civile. Il contratto deve: 

  • Identificare le parti: titolare (locatore) e affittuario (concessionario). 
  • Precisare la durata, le modalità di recesso o di risoluzione anticipata. 
  • Descrivere in modo chiaro quale postazione (o cabina) viene affittata, allegando se necessario la planimetria. 
  • Regolare l’eventuale utilizzo di prodotti, attrezzature e materiali (chi li acquista, come vengono rimborsati, ecc.). 
  • Stabilire l’ammontare del canone e la suddivisione delle spese di utenza, se sono incluse o meno. 
  • Specificare gli orari di apertura di ciascuna attività, che possono anche non coincidere. 
  • Prevedere eventuali limitazioni temporali (es. uso della cabina solo in determinati giorni della settimana). 
  • Definire le responsabilità e la gestione della clientela, chiarendo che ognuno mantiene la propria autonomia.

Autonomia e collaboratori

È fondamentale che il professionista che prende in affitto la poltrona/cabina non sia un dipendente del titolare, ma un imprenditore a tutti gli effetti. Lo stesso vale per gli eventuali dipendenti o collaboratori: ognuno risponde solo al proprio datore di lavoro. 

I collaboratori dell’una o dell’altra attività non possono “prestare servizio” all’altra impresa come se fossero intercambiabili. 

Cosa succede se il centro estetico è in affitto?

Se il titolare del centro estetico non è proprietario dei locali ma li ha in affitto, è necessario il consenso del locatore (il proprietario dell’immobile). In pratica, deve essere d’accordo sul fatto che un’altra impresa svolga la sua attività nello stesso luogo.

Invece, nel vostro contratto di locazione, se avete la dicitura “non subaffittare” non potete valutare questa opportunità. 

Manutenzione e responsabilità

La manutenzione ordinaria spetta all’affittuario, che deve mantenere in buono stato la postazione e le attrezzature, utilizzandole con cura mentre la manutenzione Straordinaria è a carico del locatore, salvo diversi accordi. 

Attenzione alle “cessioni mascherate”

Affittare una parte del centro estetico non significa cedere l’intera attività. Se il titolare decide di affittare più poltrone (o cabine), deve comunque tenerne almeno una per sé, in modo da non trasformare il salone in una sorta di “affitto multiplo” che potrebbe configurare una cessione di ramo d’azienda mascherata

Conclusioni

L’affitto di poltrona o cabina può essere un’ottima opportunità sia per chi mette a disposizione lo spazio, sia per chi lo prende in gestione, soprattutto in un periodo in cui è fondamentale trovare modi flessibili di lavorare e condividere costi.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che in Italia esistono regole precise: non basta la Partita IVA, serve essere impresa a tutti gli effetti, iscritta in Camera di Commercio, con i relativi obblighi fiscali e previdenziali.

Rispettando la normativa, l’affitto di poltrona o cabina può rappresentare un bel “win-win”: il titolare ammortizza le spese, il professionista avvia (o consolida) la propria attività in un contesto già attivo e tutto regolare. 

Spero di averti chiarito le idee: se hai dubbi o vuoi approfondire qualche aspetto, scrivimi su Whatsapp

Ti anticipo che seguiranno altri 3 articoli sull’argomento! 

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Fonti

  1. Codice Civile, art. 1615 e segg. (riguardante l’affitto di beni produttivi).
  2. Legge 174/2005 (Disciplina dell’attività di acconciatore).
  3. CNA – Informazioni sull’iniziativa dell’affitto di poltrona/cabina (2012).
  4. Legge 1/1990 (Disciplina dell’attività di estetista).
  5. Camera di Commercio – Requisiti e procedure per l’iscrizione delle imprese nel settore acconciatura ed estetica. 
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Valentina Benedetto

Valentina Benedetto

Valentina è l’ideatrice del concetto di Estetispa, nonché la figura principale con la quale si interfacciano le estetiste. Nasce come Spa Manager e dopo anni di attività dove aiuta le estetiste dei suoi team, decide di volerne aiutare di più così realizza Estetispa per fornire strumenti ed informazioni che secondo lei sono utili alle estetiste per potersi affermare professionalmente.

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