Dermopigmentazione: come cambia in base all’età
Dermopigmentazione: come cambia in base all’età.
Questo mese, nel nostro appuntamento fisso con la rubrica sulla dermopigmentazione, parliamo della pelle e come cambia nel tempo.
Come sempre ci avvaliamo dell’esperienza di Teresa Fabbri – Beautech Academy, referente per noi, del progetto Be need EVO Tecnologie per Micropigmentazione e Bio-rimodellamento Beautech.
Vediamo come cambia la pelle con l’avanzare dell’età dal punto di vista operativo della dermopigmentista.
La pelle a 20 anni
Viene da pensare che lavorare su una pelle giovane sia più facile. Solitamente ci troviamo di fronte ad una pelle normale o al massimo leggermente secca.
La pelle a 20 anni presenta un turn over cellulare molto rapido. Si rigenera ogni 28 giorni e questo costante ricambio cellulare favorirà lo sbiadimento del trattamento.
Se invece si deve lavorare su una pelle grassa ci saranno delle tecniche adeguate da scegliere e un aspetto da non dimenticare mai è che questa caratteristica (sovrapproduzione di sebo) porta la pelle ad essere in costante “movimento” e questo accelera lo sbiadimento del tatuaggio.
Tuttavia, la pelle si presenta tonica e del giusto spessore, quindi avremo meno probabilità che si infiammi (salvo pelli reattive).
In breve, se si trovano le condizioni ideali di pelle, si lavora con estrema facilità. La guarigione sarà rapida, ma il trattamento sulla pelle della cliente giovane durerà un pò meno rispetto a come siamo abituate.
a 35 anni
La pelle è ancora ideale al trattamento ma bisogna iniziare a prestare attenzione ai periodi dell’anno, come ad esempio l’inverno.
Con il freddo la pelle potrebbe seccarsi in superficie e rendere più complesso il terreno di lavoro. Potrebbero presentarsi piccole desquamazioni. Anche in questo caso avremo uno sbiadimento precoce del trattamento quindi, dopo l’anamnesi, sceglieremo la tecnica più adatta al tipo di pelle.
a 50 anni
Eseguire il trattamento di dermopigmentazione su pelli che possiamo cominciare a definire mature, richiede una preparazione. Un ciclo di trattamenti e una buona beauty routine, gioveranno alla pelle della vostra cliente.
In questa fascia d’età la pelle si presenta assottigliata, comincia a perdere compattezza e potrebbe capitarvi di trovare anche una leggera lassità cutanea.
Dovete prestare maggiore attenzione alla profondità di lavoro.
a 65+ anni
Oltre i 65 anni, la pelle necessita di maggior consapevolezza da parte della dermopigmentista. Non sono permessi errori, neanche piccoli.
Pensiamo ad un eyeliner: la pelle della palpebra è estremamente sottile, avremo una capillarità più esposta quindi bisognerà lavorare sapientemente per evitare spiacevoli migrazioni del colore (il colore potrebbe entrare in un capillare e creare un piccolo alone).
Le linee d’espressione saranno più o meno marcate. Pensiamo al codice a barre e alla cliente che ci chiede la dermopigmentazione labbra.
Se eseguite questo trattamento, dovrete creare un progetto che migliori l’inestetismo e le inevitabili asimmetrie ma, soprattutto, dovrete saperlo lavorare rispettando la delicatezza della pelle.
Riassumendo, pelle si presenta:
- Molto sottile: prestare una super attenzione alla profondità di impianto del pigmento e anche alla fuoriuscita della punta;
- Molto lassa: questo obbligherà a tenere ben tesa la pelle altrimenti rimbalzerà e non permetterà di lavorare correttamente.
Le vostre clienti vedranno l’orologio biologico arretrare di qualche anno, avranno sempre un’aria fresca, elegante e curata.
Se ve lo siete perso ecco l’articolo: “Dermopigmentazione: dermografo e cartucce”.
Se volete saperne di più vi lascio i contatti di Beautech
La vostra Valentina
[…] In ogni caso, il trattamento deve essere eseguito con cura e attenzione, considerando i differenti periodi dell’anno e le eventuali reazioni della pelle. In definitiva, la dermopigmentazione consente di raggiungere risultati positivi a qualsiasi età, se eseguita con la giusta esperienza e sensibilità. [7][8] […]