Oggi parliamo di cosa sono e a cosa servono i PFAS nei cosmetici e non solo.
In questa guida capiamo cosa sono davvero questi composti, perché li troviamo in alcuni prodotti make-up e skin care, dove compaiono anche fuori dalla cosmetica e quali cambiamenti normativi stanno arrivando in Europa che toccano da vicino anche il mercato italiano.
Cosa sono i PFAS in parole semplici
Con PFAS indichiamo una grande “famiglia” di sostanze per- e polifluoroalchiliche, cioè molecole che contengono catene di carbonio legate a molti atomi di fluoro. Il legame carbonio-fluoro è tra i più forti in chimica organica: per questo i PFAS sono molto stabili, resistono ad acqua e oli e tendono a persistere nell’ambiente, qualità che ha portato a chiamarli anche “forever chemicals”. Non esiste una definizione unica valida per tutti gli ambiti, ma gli organismi tecnici convergono su questi elementi comuni.
Dove si trovano i PFAS dentro e fuori la cosmetica
I PFAS sono stati utilizzati in tantissimi prodotti di consumo e processi industriali: tessili tecnici e abbigliamento idro-oleorepellente, imballaggi alimentari in carta/cartone trattati, schiume antincendio, alcuni rivestimenti antiaderenti e materiali tecnici. Questa ampiezza d’uso spiega perché tracce di PFAS si ritrovino in vari comparti ambientali europei e perché diversi settori stiano passando ad alternative.
Nel mondo cosmetico, studi e report internazionali confermano l’impiego intenzionale di PFAS in alcuni prodotti make-up e skin care per ottenere resistenza all’acqua e al sebo, maggiore scorrevolezza, effetto filmogeno e lunga tenuta. Esempi di ingredienti PFAS che possono comparire nell’INCI, a seconda delle formule, includono PTFE (politetrafluoroetilene), perfluorohexylethyl triethoxysilane e alcuni siliconi fluorurati.
Perché vengono usati nei cosmetici oggi
Le proprietà “super” dei PFAS nascono dalla loro chimica. Sono contemporaneamente idrofobici e lipofobici, formano film sottili e uniformi e migliorano la sensorialità e la durata del cosmetico. Per questo li si è visti soprattutto in fondotinta long-wear, rossetti e gloss lucidi, mascara waterproof e prodotti occhi resistenti. Allo stesso tempo cresce la disponibilità di alternative (fluorurate e non) e molti marchi stanno riformulando per ridurne o eliminarne l’uso, anche in previsione delle nuove regole.
Quali cambiamenti normativi stanno arrivando in UE e in Francia
In Francia è stata promulgata una legge che prevede, tra le altre misure, il divieto di produzione, importazione, esportazione e messa sul mercato di cosmetici contenenti PFAS a partire dal 1° gennaio 2026. È una norma nazionale che impatterà tutti i fornitori che vendono in Francia, quindi anche operatori UE che distribuiscono in Italia.
A livello UE è in corso la valutazione della proposta di restrizione “universale” dei PFAS. Presentata già da cinque Paesi nel 2023 e aggiornata dall’ECHA nell’agosto 2025. I comitati scientifici europei stanno esaminando settori e commenti ricevuti. I pareri finali saranno trasmessi alla Commissione per le eventuali decisioni legislative. Per chi formula o rivende in Italia significa prepararsi a un quadro più restrittivo sull’intera classe PFAS.
Cosa significa in pratica per le estetiste e per i fornitori
Per chi gestisce un centro estetico la priorità è informarsi sulle etichette e dialogare con i partner cosmetici per capire se e come stanno riformulando le linee waterproof e long-lasting.
Per chi produce o distribuisce in Italia, pur non essendoci oggi un divieto nazionale generalizzato, la combinazione tra la legge francese dal 2026 e le restrizioni UE già adottate per PFHxA, oltre alla possibile restrizione “orizzontale”, rende strategico anticipare la transizione verso formulazioni PFAS-free o con alternative valutate e documentate.
Spero che questo articolo su PFAS nei cosmetici: cosa sono e a cosa servono ti sia stato utile. Rimani aggiornat* su questa e molte altre tematiche 👉🏻 Iscriviti Gratis alla Newsletter