Dermopigmentazione: tricopigmentazione maschile

Dermopigmentazione: tricopigmentazione maschile

Dermopigmentazione: tricopigmentazione maschile

Questo mese, nel nostro appuntamento fisso con la rubrica sulla dermopigmentazione, parliamo di tricopigmentazione maschile.

Come sempre ci avvaliamo dell’esperienza di Teresa Fabbri – Beautech Academy, referente per noi, del progetto Be need EVO Tecnologie per Micropigmentazione e Bio-rimodellamento Beautech

Scopriamo nel dettaglio cos’è la tricopigmentazione e come lavora il dermografo by Beautech.

cos'è e quali sono i risultati

Il tatuaggio dei capelli è un trattamento cosmetico, efficace sia nell’uomo che nella donna, utilizzato generalmente per correggere e ovviare alla perdita dei capelli.

Noto come tricopigmentazione, si tratta di una tecnica di dermopigmentazione che consiste nell’introdurre pigmenti di colore negli strati più superficiali del derma del cuoio capelluto.

Grazie a questo tipo di tatuaggio è possibile ricreare l’effetto dei capelli, disegnando piccoli follicoli piliferi sul cuoio capelluto per simularne la presenza.

Questa tecnica può essere utile in caso di calvizie, alopecia androgenetica, alopecia areata, ma anche per nascondere eventuali cicatrici sulla testa. 

Attraverso la tricopigmentazione è possibile ridisegnare anche l’intero cuoio capelluto, senza limiti di quantità o estensione. 

Pigmentare l’intero cuoio capelluto, ovviamente, è più complesso. 

Il tatuaggio sarà più realistico se sono presenti ancora capelli naturali, con i quali integrare quelli disegnati. 

Nella maggior parte dei casi, il trattamento di tricopigmentazione risulta indolore.

Non determina effetti collaterali negativi e può essere eseguita su uomini, donne e ragazzi. Solamente le persone con acne del cuoio capelluto o altre malattie infiammatorie della pelle, come la psoriasi, dovrebbero evitare di sottoporsi alla tricopigmentazione durante le fasi acute e le riacutizzazioni.

uno dei rimedi migliori

La tricopigmentazione è uno tra i metodi migliori per risolvere la problematica della caduta dei capelli in quanto risolve tutti i grandi svantaggi che hanno le altre soluzioni anticalvizie

Rispetto al trapianto di capelli, i risultati sono immediati, senza rischio di cicatrici o danni dermatologici. E rispetto a cosmetici tricologici, non limita la quotidianità, non provoca fastidi né problemi di praticità.

Il tempo necessario della seduta dipende dall’area e dalla qualità del tessuto trattato.

Con questo trattamento è possibile ottenere un effetto rasato o rasato leggerissimo, che riproduce in modo fedele l’effetto dei capelli corti rasati. Oppure un effetto densitàinfoltimento capelli lunghi, che rappresenta la soluzione ideale nei tipici casi di “trasparenza” del cuoio capelluto dovuta ad un diradamento medio o poco pronunciato.

A seconda dell’effetto che il cliente vuole ricreare su di lui si dovranno usare diversi tipi di cartucce. 

Il dermografo Beautech dispone di cartucce in acciaio chirurgico di diversi spessore di diametro:

  • Super sottili da 0,20mm
  • Medio spessore da 0,30mm

Anche con diversi taper (affilatura della punta). Per rilasciare il colore in modo differente in base all’area da trattare e all’effetto che si desidera creare.

I pigmenti devono categoricamente essere specifici per il cuoio capelluto. 

il ciclo di vita dei capelli

La perdita dei capelli è un fenomeno estremamente diffuso che colpisce soprattutto gli uomini, ma che si riscontra con una maggior incidenza negli ultimi anni anche nelle donne.

La caduta dei capelli, quando normale, è assolutamente fisiologica.

Se, tuttavia, si iniziano a perdere un numero di capelli superiore ai 100 al giorno e la quantità di crescita è visibilmente inferiore rispetto alla quantità di quella che viene persa, questo è un segnale cui prestare attenzione.

Il nome scientifico per indicare il fenomeno della caduta dei capelli eccessiva è: “telogen effluvium”.

Ovvero un’intensa e uniforme caduta dei capelli, i quali si trovano ad attraversare prematuramente la fase di caduta (telogen) del proprio ciclo vitale.

Normalmente, il ciclo di vita di un capello ha una durata di circa 3 anni per l’uomo e 6 per la donna. Dopo la caduta segue una fase di ricrescita, in cicli di caduta e rinnovamento che si alternano circa 20 volte nell’arco della vita. 

Una calvizia precoce in molti casi indica che i capelli hanno accorciato di molto il loro ciclo di vita, sebbene esistano forme di calvizie non legate necessariamente alla fase telogen.

le cause della caduta eccessiva dei capelli

Molteplici possono essere le cause della caduta eccessiva dei capelli.

Carenze vitaminiche e cattiva nutrizione

Il mancato apporto di ferro e di oligoelementi come zinco, rame, vitamina b12 indebolisce i capelli, che non riescono a mantenersi sani e forti.

Squilibri ormonali e il progredire dell'età

Nel passaggio alla pubertà, soprattutto le donne, possono soffrire di caduta dei capelli legata a problemi ormonali dovuti a problematiche come l’ovaio policistico. 

Subito dopo il parto vi è un crollo del livello di estrogeni, così come dopo i 45 anni. 

Il livello di estrogeni, gli ormoni femminili, diminuisce gradatamente, mentre aumenta quello degli androgeni, gli ormoni maschili, responsabili della caduta dei capelli.

Stress e traumi

La perdita di capelli eccessiva capita di frequente dopo eventi e periodi che hanno un forte impatto emotivo e/o fisico.

Predisposizione genetica

L’alopecia androgenetica è causata dalla combinazione di fattori ormonali e genetici. 

Senza androgeni, non può esservi alopecia (la forma più estesa della calvizia). 

Tuttavia, non è detto che a maggiori concentrazioni androgeniche corrisponda una maggiore perdita di capelli. 

Affinché ciò avvenga, di fatto, gli androgeni devono agire su un terreno geneticamente predisposto.

Fattori immunologici 

In questo caso il sistema immunitario dell’organismo, agisce attaccando i capelli e determinando delle patologie come: alopecia cicatriziale e alopecia areata. 

La prima è la conseguenza di malattie infiammatorie che distruggono definitivamente i follicoli ed il danno è irreversibile. Le forme più comuni sono il lichen planus e il lupus discoide.

L’alopecia areata invece è una forma di alopecia non cicatriziale (cioè non provoca mai una distruzione definitiva dei follicoli piliferi coinvolti). Si manifesta nei giovani con chiazze di forma tondeggiante o ovale e può estendersi all’intero cuoio capelluto. In alcuni casi, regredisce spontaneamente e senza conseguenze, mentre in altri si ripresenta ciclicamente

In questo caso l’effetto coprente della tricopigmentazione può essere ben presto vanificato dal progressivo allargarsi delle zone calve e della comparsa di nuove aree prive di capelli. Meglio procedere quando l’alopecia è stabile.

Se ti sei perso l’articolo “Dermopigmentazione: come cambia in base all’età” eccolo qui.

Se volete saperne di più vi lascio i contatti di Beautech ⬇

La vostra Valentina

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Valentina Benedetto

Valentina Benedetto

Valentina è l’ideatrice del concetto di Estetispa, nonché la figura principale con la quale si interfacciano le estetiste. Nasce come Spa Manager e dopo anni di attività dove aiuta le estetiste dei suoi team, decide di volerne aiutare di più così realizza Estetispa per fornire strumenti ed informazioni che secondo lei sono utili alle estetiste per potersi affermare professionalmente.
  1. Gianna Marconi| 27 Giugno 2023 |Rispondi

    Qual è l attestato che permette di abilitarci come tricopigmentiste ? Quello che viene abilitato dalla regione Lazio tatuaggi e piercing è sufficiente?

    • Valentina Benedetto| 27 Giugno 2023 |Rispondi

      La tricopigmentista non è una professione riconosciuta, si tratta di una specializzazione dell’estetista. Per avere la qualifica da estetista bisogna consultare la legge 1/90 che cita:
      La legge in vigore oggi alla quale dovete fare riferimento è la 1/90 e dice:

      La qualificazione professionale di estetista si intende conseguita, dopo l’espletamento dell’obbligo scolastico, mediante il superamento di un apposito esame teorico-pratico preceduto dallo svolgimento:

      a) di un apposito corso regionale di qualificazione della durata di due anni, con un minimo di 900 ore annue; tale periodo dovrà essere seguito da un corso di specializzazione della durata di un anno oppure da un anno di inserimento presso una impresa di estetista; (quindi i classici tre anni che tutte sanno)
      b) oppure di un anno di attività lavorativa qualificata in qualità di dipendente, a tempo pieno, presso uno studio medico specializzato oppure una impresa di estetista, successiva allo svolgimento di un rapporto di apprendistato presso una impresa di estetista, come disciplinato dalla legge 19 gennaio 1955, n. 25, e successive modificazioni ed integrazioni, della durata prevista dalla contrattazione collettiva di categoria, e seguita da appositi corsi regionali, di almeno 300 ore, di formazione teorica, integrativi delle cognizioni pratiche acquisite presso l’impresa di estetista; (quindi dopo aver fatto, in ordine: un apprendistato presso un centro estetico + un corso di 300 ore + un anno da dipendente presso uno studio medico specializzato o presso un centro estetico)
      c) oppure di un periodo, non inferiore a tre anni, di attività lavorativa qualificata, a tempo pieno, in qualità di dipendente o collaboratore familiare, presso una impresa di estetista, accertata attraverso l’esibizione del libretto di lavoro o di documentazione equipollente, seguita dai corsi regionali di formazione teorica di cui alla lettera b). Il periodo di attività di cui alla presente lettera c) deve essere svolto nel corso del quinquennio antecedente l’iscrizione ai corsi di cui alla lettera b). (Quindi dopo aver lavorato per tre anni come dipendente di un centro estetico e dopo aver frequentato un corso integrativo di 300 ore. L’importante è che i tre anni lavorativi siano stati svolti non oltre 5 anni prima dall’iscrizione al corso)

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